Inevitabile Follia by Deborah Fasola

Inevitabile Follia by Deborah Fasola

autore:Deborah Fasola [Fasola, Deborah]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Letteratura e narrativa, Narrativa contemporanea, Romanzi rosa
ISBN: 9781974385768
Google: bIRdtAEACAAJ
Goodreads: 36170283
editore: CreateSpace Independent Publishing Platform
pubblicato: 2017-08-30T00:00:00+00:00


14.

LYDIA

«Ho avuto una paura incredibile».

«Anch’io».

«E non ti hanno detto quanto avrebbero voluto chiedermi?»

«No… solo che era per un riscatto. Come ho detto a quel detective ero sempre bendata e ho trovato il telefono per caso. Non credo si trattasse di una villa, credo che il segnale fosse deviato. A ogni modo potremmo non parlarne più?»

«Mi sono spaventato perché è successo all’improvviso. E dopo che sei stata a una festa con un morto ho paura di tutto. Non voglio rischiare di perderti. E comunque, sì, non parliamone più, ti ho promesso che avrei messo tutto a tacere, tanto era un detective privato».

«Andy stava festeggiando?»

«Non essere ingiusta».

«Sto solo scherzando».

«Pensavo di metterti al seguito una guardia del corpo».

«Non essere ridicolo».

Mento, mento, mento.

«È colpa mia se ti hanno rapita, per via dei miei soldi e della mia popolarità, quando tu poi non godi neppure appieno di nulla».

«Adesso sei ancora più ridicolo».

Se solo sapesse…

Mi guardo intorno, la casa è silenziosa: Andy è uscito e adesso, il giorno dopo la sconvolgente giornata, siamo solo noi due qui, sereni e tranquilli.

Nonostante abbia sviscerato esattamente la bugia che si aspettavano di sentire, e quindi non abbia tradito la fiducia del killer, sono anche stata bravissima a far archiviare ogni cosa dal mio finto fidanzato a metà.

È mattina e il sole debole entra dalle tende chiuse e gioca sulla nostra pelle. Jace è più bello sotto il sole quindi al momento sembra una cosa come l’ottava meraviglia del mondo.

Lo fisso intensamente negli occhi mentre lo stringo a me. Lo amo e da quando sono tornata ho ricominciato a respirare.

All’inizio quando Max mi ha lasciata in quella via mi sono sentita quasi triste.

Triste, riuscite a pensarci?

Jace mi accarezza il volto e sospira, è felice anche lui, era così spaventato dal non vedermi tornare che aveva già ingaggiato un detective privato. Anzi, più di uno.

Questo perché ho sempre fatto la brava fidanzata, per tutto il tempo…

Appoggio la testa sulla spalla del mio attore preferito e resto lì, immersa in quella pace.

Dopo che Max se ne è andato mi sono sentita triste, questa mattina all’alba, allora ho preso a camminare e piangere insieme.

E piangevo così tanto e ho camminato così a lungo, piena di stanchezza per la notte passata senza riposare, che quando sono giunta alla villa tutti hanno creduto alla storia della mia fuga.

Dapprima Jace era arrabbiatissimo per il mio non voler sporgere una denuncia ufficiale, ma poi ha capito e preso per buone le mie menzogne.

Max è al sicuro così come la casa nella quale il detective con il suo piccolo seguito si sono precipitati. Tutto archiviato, nulla di fatto. Solo che Max mi ha lasciato di nuovo il suo giubbotto… e, cazzo, se mi fa male quel giubbotto qui, in questa stanza, che mi guarda e che…

«Sposami» le parole di Jace sono come un eco lontano e non le metto subito a fuoco, però sollevo appena il capo per guardarlo negli occhi; i suoi sono liquidi, intensi, raggianti.

«Cosa?»

«Sposami, ho detto. Lyddi, siamo fidanzati da tempo per gli amici e la stampa.



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